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Aggiornamento GPS 2026: dove si lavora e quale provincia scegliere

Le graduatorie GPS cambiano ogni due anni, ma ci sono province e ordini di scuola che offrono sempre più possibilità di supplenze. Le grandi città possono essere sature, ma continuano comunque a generare migliaia di chiamate.
Le graduatorie GPS vengono aggiornate con cadenza biennale e restano il principale strumento con cui si assegnano le supplenze al 30 giugno e 31 agosto in tutte le province italiane. Nonostante questo turn over, i dati e le analisi degli ultimi anni mostrano che alcune aree del Paese continuano stabilmente a offrire molte più possibilità di lavoro rispetto ad altre, soprattutto nel Nord e in parte del Centro.

Province e ordini “caldi”

Le regioni del Nord (Lombardia, Veneto, Emilia‑Romagna, Piemonte) concentrano da tempo il maggior numero di cattedre scoperte, sia su posto comune sia – soprattutto – su sostegno. In queste zone le province medio‑piccole e di cintura, meno “blasonate” rispetto alle metropoli, registrano spesso graduatorie più leggere e un fabbisogno costante di supplenti.
Le grandi città come Milano, Roma o Torino hanno graduatorie molto affollate, ma continuano a generare migliaia di chiamate ogni anno grazie all’altissimo numero di scuole e di cattedre, in particolare su sostegno e in alcuni indirizzi della secondaria di secondo grado. Chi ha un buon punteggio o è disposto a spostarsi tra più istituti può comunque lavorare molto anche in contesti formalmente “saturi”.

Perché questa guida è utile

Capire come funzionano le GPS, dove si concentra davvero il fabbisogno di docenti e quali province continuano a chiamare di più permette di trasformare la scelta della provincia da atto “alla cieca” a decisione strategica. Su questa base nasce una guida che unisce norme aggiornate, dati territoriali e consigli pratici, così da aiutare chi si inserisce o aggiorna le GPS 2026 a scegliere in modo consapevole dove iscriversi e su quali ordini di scuola puntare per massimizzare le convocazioni.

Aggiornamento GPS 2026: dove si lavora e quale provincia scegliere

Di seguito trovi una guida sintetica per orientarti nella scelta della provincia, in base al tuo punteggio e all’ordine di scuola.

Grandi città sature… ma dove si lavora comunque

(Infanzia – Primaria – Secondaria di I grado – Secondaria di II grado)

Milano

  • Città molto satura, ma tra quelle dove si lavora di più.

  • Primaria: tante rinunce e molte convocazioni.

  • Sostegno: richiesta altissima.

  • Inglese primaria: carenza cronica di docenti.

  • Secondaria: numerose supplenze brevi durante l’anno.

Torino

  • GPS molto piene, ma con forte turn‑over.

  • Primaria: molti plessi scolastici ⇒ tante chiamate.

  • Sostegno: disponibilità costante di posti.

  • Secondaria: tanti spezzoni orari.

Firenze

  • Alta concorrenza, ma anno ricco di supplenze.

  • Primaria: molte sostituzioni per maternità e malattie.

  • Infanzia: chiamate regolari.

  • Secondaria: diversi spezzoni disponibili.

Roma

  • La provincia più “satura” d’Italia, ma anche quella dove si lavora di più in assoluto.

  • Primaria: si lavora anche con punteggi non altissimi.

  • Sostegno: grandissima disponibilità di posti.

  • Secondaria: migliaia di convocazioni ogni mese.

  • Inglese primaria: sempre molto richiesto.


Province dove si lavora subito

(punteggio basso o medio)

Qui incidono poche domande e molte rinunce, quindi aumentano le opportunità di supplenza, soprattutto su PrimariaSostegno e Secondaria di I grado.

  • Pordenone

  • Udine

  • Trieste

  • Asti

  • Cuneo

  • Vercelli

  • Piacenza

  • Ferrara

  • Rovigo

  • Isernia

  • L’Aquila

  • Campobasso


Province “equilibrate”

(buon compromesso, ideali con punteggio medio)

In queste province ci sono incarichi annuali e la concorrenza resta gestibile.

  • Parma

  • Modena

  • Reggio Emilia

  • Perugia

  • Ancona

  • Terni

  • Macerata

  • Benevento


Province molto concorrenziali

(serve punteggio alto, soprattutto per Infanzia e Primaria)

Si lavora tanto, ma ottenere un incarico annuale è più complesso.

  • Roma

  • Milano

  • Napoli

  • Firenze

  • Torino

  • Bari

  • Bologna (particolarmente satura sulla primaria)


Per ordine di scuola: dove conviene?

Infanzia – Dove si lavora di più?

  • Friuli Venezia Giulia

  • Piemonte (Cuneo, Vercelli)

  • Emilia‑Romagna (Piacenza, Ferrara)

  • Umbria

Più difficile invece nelle grandi città: Roma, Milano, Napoli.

Primaria – Dove si lavora di più?

  • Milano, Roma, Torino: molto sature, ma con richiesta altissima.

  • Pordenone, Udine, Cuneo, Perugia: tante convocazioni.

  • Parma, Modena, Reggio Emilia: buon equilibrio tra posti e concorrenza.

  • Molto difficile a: Napoli, Bari, Firenze (punteggi mediamente molto alti).

Sostegno (tutti gli ordini)

Il sostegno è richiesto ovunque ed è la scelta più efficace se vuoi lavorare subito, in particolare a:

  • Roma

  • Milano

  • Torino

  • Cuneo

  • Pordenone

  • Ferrara

Secondaria di I e II grado – Dove conviene?

Province e regioni con molte opportunità:

  • Friuli Venezia Giulia

  • Piemonte (escluse le zone più sature come Torino)

  • Emilia‑Romagna

  • Umbria

  • Marche

  • Molise

Più difficile invece in:

  • Napoli

  • Roma (per alcune classi di concorso molto piene)

  • Bari

  • Firenze (soprattutto nelle materie umanistiche)

CONCLUSIONE FINALE

In conclusione, la fotografia delle GPS 2024-2026 è molto chiara: le grandi città sono ormai sature, le graduatorie sono affollate e la concorrenza è altissima, ma proprio lì si lavora tantissimo, spesso con incarichi annuali e continuità didattica. Chi ha un punteggio solido può ancora trovare nelle metropoli un forte motore di crescita professionale.

Allo stesso tempo, le piccole province del Nord e del Centro rappresentano oggi la corsia preferenziale per chi vuole iniziare a lavorare in fretta: le graduatorie sono più leggere, le chiamate arrivano subito e perfino con punteggi medio‑bassi è possibile ottenere supplenze significative. Questo vale sia per chi è alle prime armi, sia per chi desidera “fare punteggio” in tempi brevi.

Un ruolo decisivo, poi, lo gioca il sostegno: è la via più rapida per entrare nelle scuole, ottenere incarichi continuativi e costruire il proprio punteggio anno dopo anno. Scegliere il sostegno significa assumersi una grande responsabilità educativa, ma anche aprirsi porte che sul posto comune resterebbero chiuse per molto più tempo.

Per questo, il messaggio finale è semplice: nella scelta della provincia non conviene affidarsi al caso. La strategia migliore è puntare su province medio‑grandi, ricche di istituti ma non pienamente metropolitane, dove esiste un buon equilibrio fra numero di posti disponibili e livello di concorrenza. In questi contesti le convocazioni sono numerose, il lavoro arriva con più facilità e ogni anno di servizio diventa un investimento concreto sul proprio futuro nella scuola.

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