GPS 2026-28: svolta sul ripescaggio, il Ministero apre alla revisione dell’algoritmo
Il confronto politico richiesto unitariamente dalle organizzazioni sindacali sulla nuova ordinanza di aggiornamento delle GPS 2026-2028 si è concluso con prime aperture significative da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
L’incontro, svoltosi il 20 novembre alla presenza del Capo di Gabinetto dott. Recinto, è stato convocato dopo l’informativa dell’11 novembre e ha affrontato diversi punti critici sollevati nel corso degli ultimi anni da sindacati e docenti.
Dai resoconti emerge un quadro sfaccettato: alcune richieste sindacali sono state accolte, altre restano ancora in discussione o respinte, mentre si fa sempre più concreta l’ipotesi di un aggiornamento anticipato delle GPS già in inverno, in netta discontinuità rispetto al tradizionale aggiornamento primaverile.
Ripescaggio: sì del Ministero, richiesta unitaria dei sindacati
Tra i temi centrali, il più discusso è quello del ripescaggio, ovvero la possibilità di riconsiderare nei turni successivi i candidati che, pur presenti in graduatoria, non hanno ottenuto la nomina al proprio turno per mancanza di sedi disponibili tra quelle da loro indicate.
Ad oggi, infatti, le ordinanze ministeriali — compresa quella attualmente in vigore — prevedono che se un aspirante, al proprio turno di nomina, non può essere soddisfatto rispetto alle preferenze espresse, venga considerato rinunciatario per tutte le sedi e per tutte le classi di concorso o tipologie di posto non selezionate. Ciò comporta l’esclusione da tutti i turni successivi per l’intero anno scolastico. In pratica, l’algoritmo non torna indietro: eventuali nuove disponibilità (ad esempio per rinunce o ulteriori attribuzioni) sono assegnate solo ai candidati collocati più in basso rispetto all’ultimo aspirante trattato, fatte salve le sole situazioni di completamento orario.
Si tratta di un meccanismo mutuato dalle vecchie convocazioni in presenza da GAE, che però permettevano al docente di valutare direttamente e in tempo reale le conseguenze di una mancata scelta. L’applicazione “al buio” tramite algoritmo ha invece generato, negli ultimi anni, numerose situazioni di penalizzazione dei docenti con punteggi più alti.
Per queste ragioni, tutte le organizzazioni sindacali hanno più volte richiesto una revisione del sistema.
Durante il confronto politico, l’Amministrazione ha finalmente manifestato la propria disponibilità a rivedere il funzionamento dell’algoritmo, introducendo un meccanismo di ripescaggio per i docenti rimasti privi di nomina al proprio turno.
In concreto, il nuovo algoritmo dovrebbe consentire che anche nei turni successivi — generati da rinunce o nuove disponibilità — i docenti con posizione più alta in graduatoria possano essere considerati, a condizione che le sedi sopraggiunte rientrino tra quelle effettivamente indicate nella domanda.
Si tratterebbe, se confermato, di un cambiamento di grande rilievo, capace di sanare una delle principali criticità del sistema di convocazione informatizzato introdotto dal 2020 e che ha dato luogo in questi anni a diversi contenziosi.
A seguito del confronto politico è già stato programmato un incontro tecnico, finalizzato a verificare come tali indicazioni saranno recepite nella bozza definitiva dell’Ordinanza.
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